Scienza delle Costruzioni

Il testo di Scienza delle Costruzioni che ho amato di più, il “Belluzzi”.

Dare la definizione di questa meravigliosa disciplina è arduo, da far “tremar le vene e i polsi”. E’ per questo che cito testualmente il contenuto del primo capitolo vol. 1 del libro di Scienza delle Costruzioni che ho amato di più: il testo di Odone Belluzzi edito da Zanichelli. Ecco cosa dice:

La Scienza delle costruzioni studia gli effetti prodotti dalle forze che sollecitano una costruzione e determina le condizioni cui devono soddisfare le diverse parti di questa affinché possano sopportare tali forze; condizioni che si possono così riassumere: Anzitutto le singole parti della costruzione non devono potersi muovere (fatta astrazione dalle deformazioni elastiche), cioè devono essere vincolate fra loro e col suolo in modo sufficiente perché risultino definite le loro posizioni. Inoltre esse non devono rompersi o deteriorarsi, cioè i materiali che le costituiscono non devono essere troppo affaticati; ciò che si ottiene contenendo entro opportuni limiti gli elementi che caratteriz­zano la fatica di detti materiali. Infine lo stato di equilibrio in cui esse si trovano deve essere stabile. Tale studio si effettua mediante ricerche teoriche, che conducono a procedimenti matematici (analitici o grafici), e ricerche sperimentali, intese a controllare i risultati delle prime, o a coadiuvarle quando con quelle non si raggiunge lo scopo.

Qui troverai il programma già svolto sul questo sito.

E ora non mi resta che augurarvi buon studio, e quindi buon divertimento. Io adesso sono così:

Ing. Franco Gallo

Un’ultima cosa: Attenzione! Non rischiare di ridurti come il mio amico qui sotto. Studia con continuità, con oculatezza, ma cura il corpo e lo spirito, e sì, periodicamente rilassati e divertiti.

Il mio amico studiò troppo e male
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