CIVITA (CS)

Ciao benvenuta/o o bentornata/o su StaticaFacile nella rubrica Appunti di Viaggio, in questa occasione mi trovo a Civita (CS), alle porte del Parco del Pollino.

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Appunti di Viaggio, presente ache su Faceboock sia come gruppo che come pagina, è una collezione di luoghi in Calabria e fuori.

Perchè non si vive di solo studio ma anche di passioni e attività varie come quella sportiva, o viaggi, o fotografia, o altro.

A Civita s’arriva in auto percorrendo la vicina autostrada A2 fino allo svincolo di Frascineto-Castrovillari.

Si prosegue poi per le strade provinciali seguendo le indicazioni per Civita e si arriva in circa 15 minuti.

Il borgo di Civita, davvero incantevole, ospita una delle più antiche comunità albanesi di Calabria ed è praticamente una delle principali “porte” del Parco del Pollino

Qui troverete il videoracconto della giornata

Civita (CS)

Breve resoconto della giornata

Dalla magnifica piazzetta si può fare una passeggiata e visitare tutto il borgo respirando aria purissima e magari gustando le prelibatezze del luogo.

Dopo una breve passeggiata decidemmo di scendere a piedi sul greto del fiume Raganello seguendo il percorso esistente suggestivo e ben organizzato.

Avremmo potuto anche prendere la navetta del Raganello Tour ma abbiamo preferito camminare (in discesa) per ammirare lo spettacolare paesaggio che si presenta al visitatore.

Il dislivello tra il borgo e il letto del fiume è di circa 270.

Ponte del Diavolo CIVITA (CS)

Ma il gioiello da ammirare è l’arcinoto Ponte del Diavolo posto a cavallo del canyon del Raganello.

Pare che l’opera risalga al tempo dei Romani.

Tuttavia Il ponte dei nostri giorni è quello sapientemente restaurato e si presenta come un’arditissima e affascinante struttura.

Narra la legenda che il ponte fu costruito dal Diavolo in persona per conto di un committente che non sapeva a chi rivolgersi per costruire un’opera di tale difficoltà.

Allora il Diavolo costruì il ponte ma chiese in cambio l’anima della prima persona che lo avesse attraversato.

A quel punto il committente fece attraversare il ponte da una pecora, il Diavolo ando su tutte le furio e per l’ira sprofondò negli abissi.

Dopo la lunga camminata con gli scarponcini da trekking di solito ti bollono i piedi, specie se sei in estate con temperature di 35°.

Ed è per questo che dopo aver ammirato il Ponte del Diavolo conviene discendere al fiume per immergere piedi e gambe nell’acqua chiara e ghiacciata del fiume.

Dopo una bella rinfrescata di piedi siamo risaliti a Civita però con la navetta di Raganello Tour.

Viste le immagini fateci sapere nei commenti cosa ne pensate.

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